Gemma sfavillante del mare Mediterraneo, museo a cielo aperto, scrigno di tesori naturalistici. Un passato glorioso, con i suoi settemila anni di storia, che ha visto avvicendarsi fenici, cartaginesi, romani, arabi, normanni, cavalieri di San Giovanni, francesi e inglesi stregati dalle sue bellezze e dalla posizione strategica.
Qui il sole splende quasi tutto l’anno e i colori brillanti e intensi del mare, delle case, delle barche e dei fiori compongono una tavolozza che ha ispirato tanti artisti nei secoli. Partiamo proprio dall’arte per addentrarci nell’isola di Malta, che assieme a Gozo, Comino e un’altra miriade di isolotti, racchiude un passato di storia e cultura fra i più ricchi del Mediterraneo.
I tesori artistici di cui i maltesi vanno più fieri si trovano nella Cattedrale di San Giovanni. Si tratta di due opere del grande artista Caravaggio che proprio a Malta ha vissuto per un periodo della sua vita, giungendovi nel 1607, in fuga da Roma dove era stato condannato a morte. Qui ritrasse il Gran Maestro Alof de Wignacourt, ed entrò nelle grazie del Cavaliere di Malta Fra’ Antonio Martelli che dipinse in una tela, ora esposta a Palazzo Pitti.
Le due meravigliose opere di Caravaggio, custodite nell’Oratorio, sono il San Girolamo e La Decollazione di San Giovanni Battista; quest’ultima è considerata una delle opere più significative dell’arte pittorica del Merisi, per i giochi di luce e la grande drammaticità della scena rappresentata. Nella chiesa si trovano anche affreschi di Mattia Preti, pittore calabrese alle dipendenze dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, fondatori della chiesa nel 1577. E infatti qui sono sepolti i Gran Maestri dell’Ordine il cui scopo era proteggere il Mediterraneo dai pericoli e dalle insidie dell’Impero Ottomano.
Ma ben più antiche sono le origini di Malta, risalgono addirittura alla preistoria, di cui si trova un’emblematica testimonianza nel versante sud-occidentale dell’isola, con i due siti di Mnajdra e Hagar Qim, contenenti grandi strutture megalitiche oggi Patrimonio Unesco, dall’importante valore storico-archeologico (si stima siano state realizzate tra il 3600 e il 3200 a.C.). Molti dei reperti che sono stati ritrovati in loco, altari, colonne e bassorilievi (famose le statue della “Venere di Malta”) sono custoditi nel Museo Nazionale di Archeologia a La Valletta.
Malta non è solo arte e storia, ma anche cultura marinara. La visita del villaggio di Marsaxlokk, nel versante sud-orientale dell’isola, è una tappa ideale per immergersi nelle tradizioni più autentiche e per entrare in contatto con un vero mercato del pesce, la domenica mattina. Il vivace paesino è dominato dalla presenza dei “luzzu”, tradizionali imbarcazioni colorate di giallo, rosso, verde e blu sulla cui prua sono dipinti due occhi che, si suppone, siano una moderna rivisitazione delle decorazioni delle navi fenicie e greche.
E se remando vorrete allontanarvi dal brusio delle attività della pesca, non avrete che l’imbarazzo della scelta, tra grotte, spiagge e lagune. Potete optare per la stupenda Grotta Azzurra, la più grande fra un sistema di sette formazioni, lungo la costa di Wied iz-Zurrieq, che per bellezza non ha nulla da invidiare alla Grotta Azzurra di Capri. Se invece la vostra indolenza reclama spiagge da cartolina non potete perdere quelle di Gozo e Comino. L’imbarco è a Cirkewwa, piccolo porto del versante nord-occidentale di Malta da cui è possibile raggiungere entrambe le isole. La Blue Lagoon di Comino è l’attrazione principale dell’isoletta, una piccola insenatura che accoglie un mare blu e luccicante, nelle cui acque limpide si possono fare immersioni o praticare lo snorkeling.
Infine, approdando a Gozo, non perdetevi la Rambla Bay, un mare di sabbia rosso corallo che si estende tra due promontori rocciosi, con dune coperte di tamerici che profumano le onde turchesi. Su questa spiaggia incantevole si affaccia la presunta e mitologica Grotta di Calipso, là dove Omero immaginò Ogigia, e dove la bellissima ninfa Calipso trattenne Ulisse come “prigioniero d’amore” per sette anni. E ammirando il panorama mozzafiato sulla pittoresca baia capirete perché Ulisse sia caduto in tentazione e avesse rimandato per un bel po’ il ritorno a Itaca.
Pubblicato su Handbook Costa Smeralda, 03/06/2019